Beati quelli che si sentono percorsi nel cuore e nella mente di fronte alla mortificazione della giustizia perpetrata ai danni dei più deboli, degli indifesi, dei senza voce, dei senza diritti, dei senza speranza.

Beati quelli che umanamente avrebbero la voglia, in questi casi, di guardare da un’altra parte, di passare oltre o di far finta di niente, ma poi decidono di metterci la faccia, di sporcarsi le mani, di andare contro corrente, di osare anche nella prospettiva concreta di subirne le conseguenze.

Beati quelli che hanno maturato la consapevolezza che la fame e la sete di giustizia si estinguono bevendo l’acqua della solidarietà che spesso sa di sangue e il pane della solidarietà che quasi sempre sa di sudore.

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16 Giugno 2015