Si può prendere un classico del cinema internazionale e adattarlo al teatro? Si può inscenare con nuovi interpreti ciò che nell’immaginario collettivo è ormai associato alla figura di un attore immortale come Charlie Chaplin?  Ma soprattutto, si può fare senza uscire dal confronto irrimediabilmente sconfitti? Sono alcune delle domande a cui risponderemo raccontandovi un progetto teatrale che con coraggio, audacia e dedizione Massimo Venturiello ha adattato per la scena: “Il grande dittatore”, capolavoro pacifista del padre di Charlot  in cui si smaschera la teatralità dei regimi degli anni 40’ mettendoli a nudo.  Venturiello è al tempo stesso il barbiere ebreo innamorato di Hannah, interpretata da Tosca, e lo strampalato dittatore Adenoid Hynkel, in una commedia musicale unica perché ricca di contaminazioni: dallo stile brechtiano all’avanspettacolo, passando per il varietà.  La puntata prosegue presentandovi le problematiche di una  provincia abbandonata a se stessa  con l’ultimo lavoro della compagnia Babilonia Teatri “David è morto”: storia di una piccola tragedia familiare trasformata  da un fantomatico cantante pop in una hit di successo e in una straordinaria fonte di guadagno e popolarità. Un ritratto delle idiosincrasie del mondo odierno in cui ad essere importante non è l’intreccio ma  la possibilità di dipingere dei tipi umani e dei caratteri come in una moderna Spoon River. Uno spettacolo che risponde a delle urgenze vere, le stesse che hanno spinto i cinque attori in scena a raccogliere l’appello video di Enrico Castellani e Valeria Raimondi  in cui i Babilonia chiedevano agli aspiranti candidati  di mostrargli ‘non la loro tecnica ma la loro fame’.

26 Febbraio 2016

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