Con la terza puntata si va a Sulmona, rinomata patria dei confetti e non solo, visto che qui conosciamo Giuseppe Scelsi, 36 anni, che nel 2013 insieme al fratello Paolo, con una laurea in economia e amministrazione delle imprese in tasca, si è buttato in una nuova avventura in campo agricolo: la coltivazione dell’aglio rosso di Sulmona, una spezia che ha rischiato di scomparire complice anche la concorrenza di prodotti stranieri. Oggi in 6 ettari, producono una ventina di quintali all’anno di aglio rosso e contano di aumentarne la produzione aggredendo sia il mercato nazionale che quello internazionale, grazie anche al supporto del Consorzio di tutela dei produttori di aglio rosso.

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La coltivazione dell’aglio rosso nella Valle Peligna ha una storia lunga, testimoniata anche da alcuni documenti ottocenteschi: purtroppo però la sua è una vicenda travagliata, perché ha rischiato di scomparire, surclassato da agli stranieri soprattutto spagnoli e francesi che erano preferiti per resa, ma la volontà degli agricoltori locali ha portato ad un recupero di questa tradizione, legata anche alle caratteristiche stesse del terreno della zona perfetto per questa coltivazione. Il recupero di questo prodotto tipico è iniziato verso la fine degli anni 2000 ed è culminata nel 2009 con la creazione del Consorzio di tutela che conta ora più di trenta soci produttori, tra cui lo stesso Giuseppe.

L’aglio che nasce nella conca di Sulmona è particolare prima di tutto per il colore rosso dell’ultima tunica del bulbo, come anche si distingue per la sua grandezza di almeno di 10 / 20 mm di diametro in più rispetto al tradizionale bianco. Si può trovare commercializzato in trecce, secondo la più antica tradizione, che gli permette di conservarsi più a lungo. Il vantaggio competitivo per gli agricoltori che lo coltivano e commercializzano è che matura 15-20 giorni prima rispetto all’aglio comune della stessa categoria.  Altra particolarità è che si tratta dell’unico ecotipo italiano nel quale il processo di emissione degli scapi floreali avviene ogni anno con regolarità, scapi che vengono anche commercializzati in prelibati prodotti freschi o trasformati in pasta o creme da spalmare su bruschette. Da notare il suo particolare sapore piccante dovuto all’elevato contenuto di principi attivi.

L’aglio contiene zuccheri, proteine e grassi, vitamina A, B1, B2, PP e C e sali minerali come fosforo, ferro e calcio, olio essenziale solforato e l’allicina, il composto chimico che gli fornisce il tipico aroma persistente e che è una sostanza ad elevata attività antibiotica. L’aglio infatti è ottimo per chi soffre di bronchite, tosse e catarro ma anche per le infezioni dell’apparato digerente ed intestinale perché combatte la flora intestinale nociva e accresce quella positiva per l’organismo.

L’aglio rosso, così come il bianco, viene usato anche a scopo terapeutico per chi soffre di pressione e colesterolo alto.

La puntata ha sempre un focus sul territorio curato da un referente di Confagricoltura, l’organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola italiana che collabora al progetto, e si conclude con una ricetta regionale preparata dagli studenti e docenti dell’Istituto Alberghiero P.Piazza di Palermo e alcuni consigli di sana e corretta alimentazione curati da Francesca Cerami, esperta in nutraceutica, dell’Istituto per la Promozione e la Valorizzazione della Dieta del Mediterraneo che ha sede a Palermo.

12 Febbraio 2019

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