Martedì in seconda serata

Uno spettacolo inedito e lontano nel tempo, scritto da don Luigi Sturzo nel 1900, ma che parla di mafia come la conosciamo oggi e una kermesse di volti popolari della scena (da Povia a Mariano Rigillo, da Antonio Catania a Edoardo Siravo) uniti in una meditazione artistica e musicale a scopo benefico. Due eventi simbolo di una auspicata e rinnovata vitalità: quella di un testo del padre del futuro Partito Popolare dal titolo La mafia, che torna sulla scena dopo 121 anni di oblio, e la manifestazione Insieme per la rinascita, un inno all’arte che riparte dopo i mesi di chiusura forzata dei teatri a causa della pandemia. Sono questi gli intensi e coinvolgenti contenuti della ventisettesima puntata di Retroscena – i segreti del teatro, il programma di Michele Sciancalepore in onda venerdì 21 maggio in seconda serata su TV2000.

Ripartire dopo i mesi bui della Pandemia, quelli che hanno costretto alla chiusura dei teatri, lasciando a casa migliaia di artisti e tecnici dello spettacolo dal vivo, ma che in generale hanno privato del contatto fisico e della semplice convivialità ognuno di noi: è questo il desiderio che ha spinto gli organizzatori della kermesse Insieme per la rinascita a riunire molti volti popolari dello spettacolo (tra loro Mariano Rigillo, Edoardo Siravo, Antonio Catania, Povia e Giampiero Ingrassia) che si sono esibiti nella chiesa romana di Sant’Ignazio di Loyola in un percorso di letture di testi teatrali, classici letterari, canzoni e poesie. Rinascita delle relazioni e dell’arte, dunque, per un evento a scopo benefico voluto con fermezza dall’attrice Claudia Conte e nel quale ogni artista ha espresso nel modo più personale il significato del termine “rinascita”. Come il grande attore Mariano Rigillo che ha deciso di recitare il quinto canto dell’Inferno: “Anche se questi versi della Divina Commedia sono i più conosciuti e frequentati, sono strumentali per avvicinarci al linguaggio dei grandi poeti come Dante, all’immortalità che ci rigenera” dice a Retroscena.

Ancora rinascita, nella seconda parte del programma, per uno spettacolo che torna al Teatro della Pergola di Firenze dopo 121 anni di oblio: si tratta di La mafia, testo che vanta la firma di don Luigi Sturzo, padre del Partito Popolare, un esempio di teatro civile e politico su un fatto di cronaca vera (quella del primo delitto eccellente di mafia, avvenuto nella Sicilia del 1893, di cui fu vittima Emanuele Notarbartolo ex sindaco di Palermo e deputato del Regno) che già rivelava i legami cancrenosi tra malavita organizzata, politica e giustizia. Un dramma andato in scena per la prima e ultima volta nel febbraio del 1900 al Teatro Silvio Pellico di Caltagirone seguito da un inquietante e a tratti omertoso silenzio. Fino a quando il regista Piero Maccarinelli, con il patrocinio dell’Istituto Luigi Sturzo, ha rispolverato il testo, riducendolo e adattandolo per dieci giovani interpreti provenienti dall’Accademia Silvio D’Amico di Roma e dal Teatro della Toscana di Firenze. “Una vicenda oscura, senza colpevoli, in cui per la prima volta il mondo sentì parlare apertamente e coraggiosamente di mafia” rivela Piero Maccarinelli a Retroscena.

In conclusione, l’appuntamento con la “sand artist” Gabriella Compagnone che anche quest’anno realizza in esclusiva per Retroscena le sue emozionanti creazioni sulla sabbia.

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21 Maggio 2021

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