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Artista per eccellenza, artefice di buona parte della musica leggera italiana, poeta indiscusso del nostro tempo. Una carriera lunga ben 60 anni che ha donato pietre miliari al nostro patrimonio culturale. Questo è Giulio Rapetti, in arte Mogol, autore di oltre 1500 testi, di cui se ne contano almeno 140 durante il fortunato sodalizio Mogol-Battisti, grazie al quale nacquero brani intramontabili come “Acqua azzurra acqua chiara”, “Mi ritorni in mente”, “Fiori rosa fiori di pesco”, “Emozioni” e “Pensieri e Parole”. Un successo dietro l’altro, a cominciare dal primo Festival di Sanremo vinto con la sua “Al di là” da Luciano Tajoli, passando per “L’emozione non ha voce” di Adriano Celentano, e arrivando al premio che porta il suo nome e che incorona l’autore del miglior testo musicale in lingua italiana dell’anno. Una vita per la musica che, come lo stesso autore afferma, occupa soltanto il 10% della sua esistenza perché oltre alla musica c’è di più: Mogol è impegnato in iniziative culturali e sociali di ampio respiro, dagli eventi di beneficenza al riconoscimento di borse di studio e premi, alla valorizzazione degli artisti più promettenti. Questo lo scopo primario del CET, Centro Europeo di Toscolano, scuola di musica fondata dallo stesso Mogol in un antico borgo medievale tra le colline umbre: ”la scuola di chi ha fatto scuola”.

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20 Novembre 2017