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“La e-mail da Rigopiano è arrivata verso le 13.30 del 18 gennaio ma a me personalmente è arrivata il giorno dopo verso le 11”. Lo ha detto il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
“L’ufficio protocollo della Provincia – ha spiegato Di Marco – ha inviato la documentazione alla presidenza e la mia segreteria che era presente il giorno dopo ha stampato la e-mail e me l’ha fatta pervenire. Ma la mia attività era già precedente. Quindi la e-mail, per quanto mi riguarda, non era più necessaria perché avevo già attivato tutto quello che presumevo essere necessario su tutta la zona”.
“La mattina del 18 gennaio – ha proseguito Di Marco – alle ore 10 eravamo in Prefettura convocati dal Prefetto per l’ordine pubblico provinciale e in quel momento sono arrivate le quattro scosse famose che abbiamo avvertito nettamente. Dopo la riunione il Prefetto ha deciso che il coordinamento della Protezione Civile era in capo alla Prefettura e ha aperto il centro operativo. Ho così predisposto una comunicazione ufficiale in cui chiedevo al Premier, alla Protezione Civile, alla presidenza della Regione e al Prefetto di essere coadiuvato per ottenere delle turbine da utilizzare in più Comuni, non solo su Farindola. In quel momento infatti il rischio era su diversi Comuni. Siccome non avevamo turbine speciali per poter intervenire sul manto nevoso abbiamo ritenuto di fare questa richiesta”.
“La Procura – ha concluso Di Marco – è stata nella sede della nostra Provincia, ha prelevato la documentazione considerata importante per verificare il piano neve della Provincia. Ci mancherebbe che la Procura non faccia il suo lavoro e non verifichi l’attività condotta dagli enti e dai vari responsabili”.

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23 Gennaio 2017

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