Sabato ore 15.15

Sono tra i Paesi mediaticamente più sovraesposti al mondo, eppure nessuno può dire di conoscerli in profondità. Gli Emirati arabi uniti, tappa del prossimo viaggio di Papa Francesco, sono infatti una terra ricca di possibilità ma anche di contraddizioni. 

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La decisione di Papa Francesco di visitare Abu Dhabi è il riconoscimento più gradito agli Emirati arabi, Nazione musulmana sunnita che da anni si propone come ponte verso altre fedi e culture. Gli emiri puntano sul dialogo, sulla lotta alla radicalizzazione, sul petrolio e sul soft power: tutti ingredienti graditi alle potenze occidentali, che infatti vedono negli EAU un interlocutore privilegiato sia sul fronte economico che su quello culturale. Ma questo strano Paese, che fino a poche decine di anni fa era solo deserto e ora assomiglia sempre più a un monumento all’opulenza, nasconde anche una parte che in pochi vogliono approfondire davvero: il ruolo dei lavoratori immigrati, che rappresentano quasi il 90% della popolazione e che vivono in un mondo parallelo rispetto a quello dei turisti internazionali e degli stessi emiratini. A questo aspetto è dedicata la prima parte del reportage di Solen De Luca, che nella seconda parte affronta invece il tema del dialogo interreligioso e racconta il clima di attesa per la visita del Papa. In studio, con Andrea Sarubbi, analizza tutti questi aspetti Michele Brignone, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della rivista Oasis, il periodico della Fondazione Oasis creata nel 2004 a Venezia dal cardinale Angelo Scola.

La puntata, aperta dalla copertina di Solen De Luca, si chiude con un’opera d’arte legata al tema trattato: questa settimana è il dipinto più pagato al mondo, il Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci ma oggetto di indagini sempre più approfondite. Lo hanno comprato gli Emirati per esporlo al Louvre di Abu Dhabi, ma probabilmente resterà nascosto al pubblico fino a quando non saranno risolti i dubbi sulla sua paternità.

1 Febbraio 2019