Il presidente emerito della Corte Costituzionale al Tg2000: “Non si può discriminare chi è obiettore. Non può diventare un requisito per un concorso”


Cesare Mirabelli
Roma, 22 febbraio 2017. “Un concorso che esclude coloro che sono obiettori è di dubbia legittimità”.  Lo ha detto il presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando il bando dell’ospedale San Camillo di Roma, per l’assunzione di ginecologi non obiettori, finalizzato al servizio di interruzione volontaria di gravidanza.
“C’è un problema di fondo – ha spiegato Mirabelli – l’obiezione di coscienza è un diritto fondamentale riconosciuto alla persona e non può essere un requisito la rinuncia a questo diritto per partecipare a concorsi pubblici. Non si può discriminare tra chi esercita questo diritto e chi non lo fa”.
Un bando di concorso, ha aggiunto Mirabelli, “non mi pare che possa vincolare la persona: la libertà di coscienza è inalienabile e può essere esercitata in qualsiasi momento, anche successivamente alla nomina. Questo elimina anche il rilievo che un requisito di questo tipo possa essere richiesto e imposto al momento dell’assunzione”.

 

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22 Febbraio 2017