in occasione della Giornata memoria vittime mafia

Natia Docufilm _ TV2000 Questa terra sarà bellissima Foto14 WEB

Roma, 10 marzo 2017. In occasione della Giornata della Memoria delle vittime di mafia, il 21 e 22 marzo 2017 va in onda su Tv2000, in seconda serata, ‘Questa terra sarà bellissima’. Una miniserie in due episodi, nata da un’idea del giornalista Umberto Lucentini e realizzata dal regista Giuseppe Carrieri, che ripercorre alcune vicende siciliane con gli occhi di testimoni anti-mafia che raccontano la propria storia e la sfida intrapresa contro la criminalità organizzata.
Nel primo episodio il protagonista è il testimone di giustizia Giuseppe Carini, al quale è affidato il ricordo di Don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio assassinato nel 1993, primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia proclamato beato da Papa Francesco. Un commovente e unico ritratto che si intreccia nel ritorno, tanto doloroso quanto irripetibile, di Carini nel quartiere palermitano di Brancaccio.
Nella seconda puntata protagoniste sono due donne: Piera Aiello e Margherita Asta.
Piera Aiello, sposa nel 1985 Nicolò Atria, figlio del mafioso Vito Atria. Nove giorni dopo il matrimonio viene ucciso il suocero. Nel 1991 nella pizzeria di Piera, e in sua presenza, viene ucciso il marito. Piera denuncia i due assassini del marito ed inizia il suo percorso di testimone di giustizia con il procuratore Paolo Borsellino e i carabinieri. La stessa scelta la fa la cognata Rita Atria, la ragazza di 18 anni che si è tolta la vita dopo la strage di via D’Amelio in cui è stato ucciso Borsellino, il magistrato al quale aveva affidato le proprie speranze. Margherita Asta ha perso la madre Barbara Rizzo e i due fratellini Salvatore e Giuseppe nel 1985 nella strage di Pizzolungo, nel trapanese, quando fu fatta esplodere una autobomba al passaggio della macchina del magistrato Carlo Palermo, che rimase ferito. Rimasta sola col padre, a dieci anni Margherita inizia a fare i conti con gli orrori di Cosa nostra che l’ha privata degli affetti più cari. Oggi fa parte di Libera. E spesso si incontra con Piera Aiello e con gli studenti delle scuole italiane che vogliono conoscere le loro storie.
Con Piera Aiello, Margherita Asta, Giuseppe Carini, Daniele Rampello, Tony Colapinto, Laura Piazza, Ugo Giordano, Chiara Torricelli e la giovanissima Myriam Di Bono.

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Giuseppe Carrieri, classe 1985, imbocca la strada del film-documentario dopo un Dottorato in Comunicazione & Nuove Tecnologie. Ha fondato la casa di produzione ‘Natia Docufilm’. Tra i suoi lavori vi sono il corto ‘La polvere’ con protagonisti i bambini-arcobaleno di Calcutta e ‘In Utero Srebrenica’ dedicato alle madri bosniache ancora alla ricerca delle ossa dei propri figli. Con quest’opera ha vinto alcune tra le più importanti rassegne di documentario internazionali (Prix International du Reportage Europeen Méditerranéen, Human Rights Film Festival a Ginevra, Europe – Orient Festival, Bellaria Film Festival, Al-Jazeera Human Rights Film Festival, Docucity etc.). Assieme al regista Maurizio Nichetti, dal 2013 coordina il Laboratorio di Regia nel Corso di Laurea Magistrale in Cinema, Tv e New Media presso l’Università IULM di Milano.

Umberto Lucentini, nato a Palermo nel 1962, giornalista, lavora al Giornale di Sicilia. Ha scritto per Espresso, Sette del Corriere della Sera, Il Sole 24 ore. Ha collaborato con “Linea diretta” di Enzo Biagi, “Tv7” del Tg1 e con Tg2000. Ha scritto con Agnese, Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino il libro “Paolo Borsellino” e con Piera Aiello il libro “Maledetta mafia”.

 

 

10 Marzo 2017