Il presidente della Cei e del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa a Tv2000: “E’ necessario rivedere organismi europei. Gente sente l’Europa lontana”.


Il card. Bagnasco presiede la messa per l'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico ligure
Roma, 21 marzo 2017. “Se l’Europa non si concepisce e non si fa sentire ai popoli come la casa delle Nazioni invece che come un soggetto accentratore, più o meno arrogante, ci saranno crescenti difficoltà”. Lo ha detto il presidente della Cei e del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, il cardinale Angelo Bagnasco, in un’intervista che andrà in onda domani, 22 marzo 2017 alle ore 21.05, durante il programma ‘Avanti il prossimo’, condotto da Piero Badaloni, su Tv2000. Nella puntata in diretta saranno ospiti anche Romano Prodi, Giuliano Amato, mons. Vincenzo Paglia e Giovanni Floris.
Il card. Bagnasco, nell’anticipazione resa nota dall’ emittente della Cei, ha inoltre sottolineato l’esigenza di “rivedere gli organismi europei perché il Parlamento è eletto ma la Commissione no. C’è una radice molto diversa che non è cosa da poco. I poteri della Commissione europea infatti sono molto ampi e importanti: come l’autorità di proporre, scrivere e verificare l’osservanza delle leggi (approvate dal Parlamento europeo) da parte dei singoli Stati e intervenire con delle reprimende. Credo che debbano essere rivisti l’organico e le competenze di questi organismi. Non solo per snellire questa grande struttura ma anche per renderla più coerente rispetto ai popoli”.
“La gente e i territori – ha sottolineato il card. Bagnasco – sentono l’Europa lontana. Non comprendono e percepiscono i valori positivi dell’Europa ma rilevano solo le pesantezze. Ogni populismo cavalca i disagi dei popoli e delle Nazioni. Cavalcare i disagi è più facile che affrontarli dall’interno cercando di superarli”.
Il presidente dei vescovi europei ha inoltre ribadito la necessità di “più Europa non imposta dall’alto ma nel segno di una visione di valori condivisi con un obiettivo alto da raggiungere che vada ben oltre quelli che sono gli obiettivi economici, finanziari e politici. Buona parte delle resistenze sono di carattere spirituale. La crisi dell’Unione europea, infatti, è di tipo spirituale”.
Sulla questione migranti, ha concluso il card. Bagnasco, “l’Italia merita un maggior apprezzamento perché rappresenta la porta d’ Europa. L’Italia si è trovata in prima fila di fronte a questo straordinario nuovo fenomeno di esodo dal Sud al Nord cercando di rispondere al meglio. Per questo nessuno deve fare lezioni all’Italia. Se si parla di ‘casa europea’ questa si deve sentire non solo in certi ambiti”.

 

21 Marzo 2017