La passione di raccontare storie

Giovedì 26 novembre alle 21.10 su Tv2000 – Baran è un film del 2001 diretto da Majid Majidi.

Trama

Lateef lavora come operaio in un cantiere edile a Teheran, insieme ad altri operai curdi e afgani.
Quando Najaf, un profugo afgano, lavoratore non in regola, ha un incidente di lavoro e deve smettere di lavorare, chiede di farsi sostituire dal figlio Rahmat, un ragazzo dall’apparenza molto fragile.
La conseguenza è che a Lateef vengono dati incarichi molto più pesanti, e ciò fa sì che egli cominci a trattare male Rahmat, che però non risponde mai. Un giorno però Lateef scopre che Rahmat non è un ragazzo, ma una ragazza, Baran.
Egli decide di mantenere segreta la vera identità del ragazzo, altrimenti il padre di Baran perderà la sua sola fonte di sostentamento, e da quel momento fa di tutto per renderle più leggero il lavoro. Quando un ispettore del cantiere decide di licenziare tutti i lavoratori afgani, Baran è costretta a tornare in Afghanistan con la sua famiglia. L’ultima scena del film ci mostra per la prima volta Baran vestita da donna: ha una veste verde, lunga, e il burqa, che però non indossa, ma tiene indietro sulla testa, come un velo.
Lateef, che è venuto per vederla partire, vede Baran, che si dirige verso il camion che la porterà in Afghanistan, mentre porta una cesta di frutta. Baran inciampa, la frutta cade, lui si china a raccoglierla e lei fa lo stesso. Mentre raccolgono i frutti le loro mani si cercano, si sfiorano senza incontrarsi. Lui la guarda, poi distoglie lo sguardo. Anche lei lo guarda, fisso negli occhi. Uno sguardo lunghissimo, per nulla timido, sorridente. Quando però se ne accorge, lui sfugge lo sguardo di lei. Lei si cala il burqa sul volto, si rialza, ma mentre sta per dirigersi verso il camion, attraversando un ponte di rami perde una scarpa. Lui la raccoglie, la pulisce dal fango e gliela porge.
Lei sale sul camion e i suoi occhi guardano lui, fisso, e lui la guarda finché il camion si allontana.
Tornando indietro, Lateef vede l’impronta della scarpa di Baran nel fango e sorride leggermente, quasi a se’ stesso.
Inizia a piovere. Le gocce d’acqua riempiono l’impronta, fino a cancellarla completamente.

15 Novembre 2020