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La vita ha valore solo nel donarla

Papa Francesco, nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta dell’8 febbraio 2019, invita a meditare sui quattro protagonisti del brano evangelico sulla fine del Battista: il re corrotto e indeciso, la donna diabolica che odiava, la ballerina vanitosa e capricciosa, e il profeta decapitato solo in carcere: l’”uomo più grande nato da donna” che si è diminuito per far crescere Gesù.

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Papa: Dietro questi personaggi c’è satana, seminatore di odio nella donna, seminatore di vanità nella ragazza, seminatore di corruzione nel re. E l’”uomo più grande nato da donna” finì solo, in una cella scura del carcere, per il capriccio di una ballerina vanitosa, l’odio di una donna diabolica, e la corruzione di un re indeciso. È un martire, che lasciò che la sua vita venisse meno, meno, meno, per dare il posto al Messia.

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La vita ha valore solo nel donarla, nel donarla nell’amore, nella verità, nel donarla agli altri, nella vita quotidiana, nella famiglia. Sempre donarla. Se qualcuno prende la vita per sé, per custodirla, come il re nella sua corruzione o la signora con l’odio, o la fanciulla, la ragazza, con la propria vanità – un po’ adolescente, incosciente – la vita muore, la vita finisce appassita, non serve.

Soltanto vi consiglio di non pensare troppo a questo, ma di ricordare l’immagine, i quattro personaggi: il re corrotto, la signora che soltanto sapeva odiare, la ragazza vanitosa che non ha coscienza di nulla, e il profeta decapitato solo in cella. Guardare quello, e ognuno apra il cuore perché il Signore gli parli su questo.

8 Febbraio 2019