Migranti, Palazzotto: “Open Arms verso la Spagna perchè porti italiani non sicuri”

PIAZZA INBLU

A InBlu Radio parla il deputato Leu a bordo della nave Ong: “Guardia Costiera libica ha abbandonato gommone in mare. La donna che abbiamo salvato sta bene ha solo detto ‘No Libia’”

Intervista di Chiara Placenti:

Roma 18 luglio 2018. “La nave sta navigando verso Nord sta attraversando il canale di Sicilia in direzione Spagna aspettando le indicazioni di un porto sicuro spagnolo. Si va verso la Spagna perchè la Open Arms non considera i porti italiani sicuri”. Lo ha detto il deputato Leu, Erasmo Palazzotto, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. Palazzolo si trova in questo momento a bordo della Astral Open Arms, la nave della Ong spagnola che ha recuperato in mare una donna ancora in vita e i cadaveri di un’altra donna e di un bambino.

“Ieri il governo italiano – ha aggiunto Palazzotto – si è rifiutato di prendere i cadaveri che erano a bordo, ha dato disponibilità in un primo momento per prendere Josephine, la donna che abbiamo salvato. Il governo italiano ha avuto il coraggio di dire all’Open Arms di attraccare nel porto di Catania. Ma ricordo che il Procuratore di Catania aveva già tentato di incriminare l’Open Arms per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questa è stata veramente una provocazione”.

“Josephine sta bene – ha proseguito Palazzotto – non è più in ipotermia. Non è in pericolo di vita. Ora ha bisogno di un supporto psicologico. Ha cominciato a mangiare ma non ha parlato e raccontato perchè è ancora sotto schock. E noi non abbiamo voluto forzarla a parlare. Le uniche parole che ha detto Josephine sono state: ‘No Libia, no Libia’. La ricostruzione che facciamo noi è su dati evidenti: abbiamo intercettato una trasmissione tra la Guardia Costiera libica e un mercantile che parlava di questo gommone che si trovava a 80 miglia dalla Libia. Ci siamo diretti in zona per assicurarci che non fossero stati abbandonati a sé stessi perchè la Guardia Costiera libica aveva detto al mercantile che ci avrebbe pensato lei. Quando siamo arrivati nella zona di ricerca abbiamo trovato il relitto con dentro questi cadaveri. Ci siamo accorti dopo che Josephine era viva, aggrappata ad un pezzo di legno. L’unica cosa certa è che la Guardia Costiera libica li ha abbandonati in mare”.

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