Ecclesia – Migranti, le frontiere dell’accoglienza

18 dicembre 2020

Trieste, prima città in Italia dove è partito il sistema Sprar, il Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati. Da sempre territorio di frontiera, da anni è via di passaggio dei migranti della rotta balcanica. L’esperienza di don Sandro Amodeo, direttore della Caritas di Trieste
Oltre 3.100 persone hanno perso la vita nel 2020 sulle rotte migratorie nel mondo, nonostante i limiti agli spostamenti imposti dalla pandemia del Covid-19. Il dato proviene dall’Organizzazione internazionale per la migrazione, che registra un calo rispetto al 2019, diminuzione legata probabilmente alla ridotta capacità di raccogliere informazioni sui decessi a causa della pandemia.
L’altra esperienza con i migranti è quella sulla frontiera Nord-Ovest del nostro Paese, dove c’è monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia
“Dopo molte settimane di sofferenza e di preghiera, si è giunti al felice esito di una vicenda che ha coinvolto le famiglie e l’intera comunità di Mazara. L’abbraccio tra i pescatori e i loro familiari costituisce una bella notizia e un messaggio di speranza per il Natale che ci apprestiamo a vivere”. Con queste parole l’Apostolato del mare della Conferenza episcopale italiana condivide la gioia per la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo detenuti a Bengasi dal mese di settembre. Pier Achille Dolfini ha raggiunto il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Mogavero, per sentire come la comunità locale ha accolto la liberazione dei loro concittadini