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Carlo Ossola, filologo, italianista, grecista, latinista, uno dei più grandi e stimati intellettuale che l’Europa ci invidia. Infatti insegna al Collège de France, dopo aver diretto l’Istituto Italiano di Cultura a Lugano. Membro di tutte le Accademie erudite, è un uomo brillante, appassionato, curioso, aperto al nuovo e ai giovani., Ha avviato un progetto per insegnare Dante in una scuola di periferia nelle banlieues di Parigi. Ha curato per anni una rubrica fissa su Avvenire, spaziando sulle piccole cose che costruiscono Il continente interiore. Cresciuto alla scuola dei classici, convinto sostenitore di un’identità europea, da cercare nei luoghi simbolici che l’hanno formata e resa vitale nei sec oli: soprattutto le grandi cattedrali, e la Sagrada Familia come opera incompiuta da portare nel futuro, per tramandare un luogo ideale alle nuove generazioni. Si può essere europei restando legati alle radici, per esempio quelle della sua città, Torino, “perché un paese ci vuole”, come scriveva Pavese, proprio per permetterti di partire. Uno studioso profondamente cristiano, con lo stupore e la grazia della fede che innervano tutto il suo immenso lavoro.

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14 Gennaio 2019