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Piero Benvenuti, astronomo, astrofisico, già commissario dell’Agenzia Spaziale Italiana, docente all’Università di Padova, ha familiarità con la cometa dipinta da Giotto nella Capella degli Scrovegni. Una palla di fuoco, non un stella con le punte come disegnano i bambini. Non conta molto sapere di che fenomeno astronomico si trattasse, quando che messaggio rechi con sé, allora come oggi, in quell’angolo sperduto di Palestina. Benvenuti è un uomo di fede, ed è raro che uno scienziato abituato ai buchi neri e all’infinitamente grande non si costringa a chiudere lo sguardo al Cielo. Anzi, spiega benissimo che secondo le leggi più studiate oggi della fisica la concezione scientifica di un universo in espansione si può ben conciliare con la narrazione della Creazione, con il Big Bang, atto creativo affatto casuale, e atto che continua, ad ogni nostro respiro. “L’Amor che move il move ed altre stelle”, la definizione del divino di Dante, trova concorde lo scienziato, che ha nella fede la risposta della ragione agli eventi del cosmo e della storia.

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21 Dicembre 2019