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Il 9 novembre 1989 crolla il Muro di Berlino. Un confine che aveva diviso una città, l’Europa e il mondo in due blocchi contrapposti. Non tutti, però, avrebbero voluto la riunificazione tedesca. Tra questi potenze mondiali come Francia, Gran Bretagna e Usa. Emerge da documenti americani declassificati nel 2009 in base al Freedom of Information Act, la legge sulla libertà di informazione, “che – come spiega lo storico Matteo Luigi Napolitano, nell’intervista rilasciata al Tg2000 il Post, l’approfondimento del telegiornale di Tv2000 – attestano come la riunificazione della Germania non fosse poi così auspicata dalle grandi potenze occidentali. Non lo era da Margareth Thatcher, stando a un suo colloquio con Mikail Gorbaciov. E, a sentire la Thatcher, non lo era neppure da George Bush senior, Presidente degli Stati Uniti. Non lo era dal Presidente francese Francois Mitterrand – prosegue Napolitano -. Non lo era perfino da Lech Walesa che, a poche ore dalla caduta del Muro, espresse non poche perplessità proprio nel suo colloquio con Helmut Kohl”. Dalla lettura dei documenti, resi pubblici nel 2009 dal National Security Archive, si legge come i grandi leader politici possano anche sbagliare calcoli e giudizi. E come la storia possa prendere strade inaspettate andando avanti e aprendo nuovi scenari. La Germania riunificata diventa Stato sovrano il 15 marzo 1991 e insieme alla Francia sarà motore per il futuro di un’Europa più unita.

Vincenzo Grienti

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9 Novembre 2017