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Nell’immediato dopoguerra inizia a definirsi la geopolitica mondiale con l’inizio della “guerra fredda”. Da una parte i Paesi alleati agli USA, dall’altra le nazioni che gravitano attorno all’URSS. Nel 1946-47 l’Italia si era già orientata a scegliere l’Occidente, mentre gli Alleati occidentali avevano bisogno dell’Italia per accedere al Mediterraneo Orientale, nonché per disporre di una “via di fuga” per i loro contingenti in Austria e Germania, in caso di attacco sovietico. Il Piano Marshall, consentendo la ripresa dell’economia e la costruzione di un consenso popolare, grazie all’incremento dell’occupazione, consolidò questo orientamento. La nostra politica estera ne venne quindi legittimata e rafforzata. Sul piano della difesa, la cessione di armamenti americani e britannici consentì un rapido riarmo dell’Italia, massimizzandone però le componenti aera e terrestre (vds. J.F. KENNEDY “Strategia di Pace” pag. 23). La definizione di Piano Marshall deriva dal discorso con cui l’allora segretario di Stato statunitense George Marshall fece il 5 giugno 1947 all’Università di Harvard. In quel contesto annunciò la decisione degli USA di attivare un piano di aiuti economico-finanziari per l’Europa.

8 Aprile 2019