Il vicedirettore Paolo Beccegato al Tg2000: “Hotspot spesso trasformati in centri di detenzione senza diritti umani fondamentali”

Roma, 28 luglio 2017. “Non c’è limite al peggio e tappare questo vaso non è detto che si faccia il bene di queste persone. Molto spesso nel passato si è assistito al male di questa gente”. Lo ha detto il vicedirettore della Caritas Italiana, Paolo Beccegato, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l’invio di navi italiane in supporto della Guardia costiera libica.

“La storia – ha aggiunto Beccegato – ha insegnato che non vedere il volto dei migranti sulle nostre coste abbia comportato il loro bene e un futuro diverso per l’Italia e l’Europa”.
“Ci chiediamo – ha proseguito Beccegato – se questo sia il bene di queste persone e se l’obiettivo è la tutela dei diritti umani, l’attenzione alla libertà di questa gente di scegliersi il futuro. E’ una domanda a cui è necessario dare una risposta perché non è solo la tutela dei confini nazionali e la limitazione dei flussi migratori verso l’Italia la prospettiva attraverso la quale guardare questi fenomeni”.
Il responsabile della Caritas italiana ha poi sottolineato che “gli hotspot spesso si sono trasformati in centri di detenzione rispetto ai quali la tutela dei diritti umani fondamentali non è stata salvaguardata nel passato. Quindi è legittimo chiedersi se per il futuro ci sarà una differenza”.
“La prospettiva – ha concluso Beccegato – è quella di guardare in modo solidale il loro futuro. ‘Aiutarli a casa loro’ che non è forzatamente il loro bene deve essere la prospettiva che guarda alla persona, alla comunità e al contesto e non al nostro punto di vista eurocentrico o peggio ancora nazionalista”.

28 Luglio 2017