di Rosario Sardella
Ilaria Di Caprio e Marco Marzari sono due degli avvocati che hanno seguito le vicende della clinica Santa Rita di Milano, una struttura sanitaria convenzionata con il servizio sanitario regionale ribattezzata dalle cronache come la “clinica degli orrori”. Quattordici medici della struttura, di proprietà di un notaio – morto nel frattempo – sono stati considerati colpevoli a vario titolo di un sistema di truffa al servizio sanitario regionale per ottenere maggiori rimborsi sulle prestazioni concesse. L’inchiesta parte da un esposto anonimo e da intercettazioni ambientali della Guardia di Finanza. E’ in quelle intercettazioni che gli inquirenti scoprono i dettagli di un quadro sconvolgente. I medici, guidati dal primario di chirurgia toracica, non avevano alcuno scrupolo a operare pur in assenza di indicazioni terapeutiche valide e per aumentare le singole richieste di rimborsi operavano prestazioni diagnostiche aggressive e invasive: innumerevoli casi di resezione polmonare o della mammella indicando sempre nella diagnosi sospetti tumori dal comportamento incerto. L’unico scopo era quello di far incassare alla clinica cifre sempre più alte e di conseguenze trarne un personale vantaggio economico.

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27 Ottobre 2019