Domenica ore 9.20

Ci siamo mai chiesti cosa al mattino ci fa mettere il piede fuori dal letto? Cosa ci spinge a guardare con sorpresa l’orizzonte e capire cosa c’è oltre? O l’adrenalina che ci pervade prima di un viaggio? Noi siamo abitati da una un continuo senso di attesa: quelle tappe della vita che noi cerchiamo nel presente che non è ancora presente. S. Agostino, nelle sue Confessioni, dice “I tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro. […] il presente del passato è la memoria, il presente del presente la visione, il presente del futuro l’attesa”. In questo tempo di Avvento, Buongiorno Professore riflette sul senso etimologico dell’Attesa (ad + tendo) come tendere verso qualcosa, un guardare con gli occhi della mente l’epifania che verrà. L’attesa non è mai passiva, anzi, è proprio l’esperienza dell’aspettare che è più bella della realizzazione stessa. È “il non aspettare niente che è terribile”, dice Pavese.
Ospite d’eccezione, l’ex magistrato Gherardo Colombo, che espone il suo pensiero sull’idea di giustizia, soprattutto per coloro che attendono nelle carceri.
In prossimità del Natale, Buongiorno Professore, al suo ottavo appuntamento, con Giovanni Ricciardi, docente di greco e latino al Liceo Albertelli di Roma e i suoi studenti in collegamento, vuole esprimere il suo augurio, concludendo con una frase di San Giovanni Apostolo” Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio. Colui che era, che è e che viene”. Attendiamo allora. Aspettiamo con fervore Colui che venga a portarci la Parola vera sulla nostra vita.

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19 Dicembre 2021