Venerdì in seconda serata

Carlo Verdone, in un lungo faccia a faccia, ripercorre le tappe del suo cinema e il rapporto con la città di Roma: dal ricordo del padre, il critico cinematografico Mario Verdone, alla rappresentazione delle periferie, sfondo di molti suoi film e di drammatici fatti di cronaca, anche recenti. Per sottolineare i vizi, le fragilità e le debolezze degli uomini, l’attore-regista rievoca “Un sacco bello” e quei due straordinari personaggi che sono Jessica e Ivano, maschere di un’epoca diventati intramontabili; così come ricorda Sora Lella Fabrizi, grande donna di cuore (e di cucina) prestata al cinema dando volto ed espressione all’umanità e al disincanto romani. “Il cinema ferma il tempo” racconta Verdone svelando un’inedita passione per la fotografia che definisce “quasi una preghiera laica” e raccontando in anteprima alcuni particolari del suo nuovo film in cui interpreterà un chirurgo.

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2 Maggio 2019