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Lamento e lamentela sono due atteggiamenti contrapposti nel fronteggiare le difficoltà della vita. In studio, insieme a Nicola Ferrante, Rosalba Manes spiega le differenze con dei riferimenti biblici. Il lamento è piangere davanti a Dio e sfogare dinanzi a lui il proprio dolore, mentre la lamentela è scagliarsi sulle persone e sulle situazioni che ci circondano. Contrariamente all’accezione negativa che la lamentazione assume nella mentalità occidentale (rassegnazione, ripiegamento su di sé, incapacità ad aiutarsi), nella prospettiva biblica essa è legata alla preghiera, è un elemento di supplica, di appello a Dio. E poi Salvo Noè, psicologo e psicoterapeuta, parla del suo libro “Vietato lamentarsi” (ed. San Paolo) e del cartello che ha regalato al Papa che è stato affisso sulla porta della sua stanza a Santa Marta.

Abbiamo così riascoltato le parole di Bergoglio nel discorso ai giovani a Cagliari del 22 settembre 2013, quando ha parlato della “Dea lamentela” come forma di inganno e nell’Udienza Generale del 28.12.2016 quando ha ricordato il lamento di Abramo come forma di fede e preghiera.

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17 Maggio 2018