Nacque a Roma dal senatore e console Eutichio e dalla nobile Giulia nel 512. Il padre, avendo saputo dell’opera di S. Benedetto nel monastero di Subiaco, decise di affidarlo alle sue cure. Fu così che all’età di 12 anni Mauro, insieme al coetaneo Placido, venne accolto da Benedetto e divenne il primo “oblato” del suo ordine.

San Benedetto per lui ebbe sempre un affetto speciale, perché ravvisò in lui la più perfetta espressione della vita monastica da lui concepita. Per questo gli affidò ben presto responsabilità di rilievo.

Parla di Mauro il papa Gregorio Magno (590-604) nei suoi Dialoghi e gli attribuisce gesta prodigiose. Come quando, visto cadere il giovane Placido nel lago, lo raggiunge camminando sull’acqua e lo tira in salvo per i capelli. O quando si mette a pedinare un monaco che evitava l’ora della preghiera, smascherando così un piccolo diavolo che stava vicino a lui e lo tira per la tonaca. Ma tutto avviene sempre per ordine e con l’aiuto del padre spirituale, cioè di San Benedetto.

Nel 529 tutti i monaci si trasferirono a Cassino, mentre Mauro rimase a Subiaco per dar vita all’abbazia e quando il Vescovo di Le Mans, spinto dalla fama della santità di Benedetto, lo pregò di inviare alcuni dei suoi monaci più Santi a costruire un monastero, Benedetto non esitò un attimo e scelse Mauro e a quattro altri suoi compagni. Non senza qualche difficoltà, i monaci riuscirono comunque a edificare il monastero di Glanfeuil (oggi Saint Maur sur Loire).

La nuova abbazia divenne celebre in breve tempo e accolse ben 140 monaci. In seguito Mauro ne fondò ancora altri sparsi per tutta la Francia. In tutti gli anni passati Oltralpe, il frate compì diversi miracoli e proprio a Glanfeuil Mauro si ritirò sempre più nella preghiera per prepararsi alla morte che sentiva vicina.

15 Gennaio 2020