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Simone Moro, alpino e alpinista, è un campione della montagna, un atleta e un eroe: ha scalato 8 dei 13 ottomila al mondo, 4 volte in inverno, quando le possibilità di sopravvivenza si riducono al minimo. Non ama il rischio e le sfide in solitaria, per ambizione, ama la montagna. Il suo silenzio, le domande che pone, lo sguardo che da lassù si posa sulle cose, gli affetti, a Dio. I sogni non son in discesa, cita il titolo del suo ultimo libro, perché Simone arrampica e scrive, per condividere quello che vive vede e sente: la montagna non è un’esperienza individualistica. E’ solitaria, ma per diventare poi comunitaria. Non gli interessano i record, con la montagna non si fanno i soldi: si è testimoni, ma di bellezza e di umanità . Quella che ha mostrato rinunciando a salire per soccorrere un alpinista in pericolo di vita, dopo una caduta e che ha portato a spalle di notte, nella tormenta. O quella con cui ha pianto, quella volta sull’Annapurna, i due compagni di viaggio travolti da una valanga, con il cui ricordo ha tentato la lotta più difficile, continuare a vivere nonostante il dolore e le ferite.

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1 Dicembre 2019