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Amir Issaa, musicista, rapper: un nome ben noto, segnalatoci dagli accademici della Crusca! Mentre si discute di un rapper autore di testi volgari e violenti a Sanremo, Issaa sostiene, con noi, che al rap non è concesso tutto, come per qualunque espressione artistica: chi parla a un pubblico ha obiettivi e responsabilità, e lui, salvato dalla musica, usa le parole per raccontarsi e per dire la sua sul mondo. Parole come armi, che non fanno mai male. Il rap è uno strumento narrativo libero, libero anche dalla politica e dall’ideologia. Dà voce agli ultimi, alle ingiustizie, ma senza esibire successo e ricchezza di troppi parvenus baciati dal successo. Italo egiziano, anzi italianissimo, di padre egiziano, strappato alla strada grazia agli incontri con educatori che contano, Amir tiene lezioni di italianistica in università, collabora con le scuole per progetti di inclusione, scatena il ritmo e cura la nostra bella lingua, è un guerriero che costruisce e non dimentica a periferia in cui è cresciuto.

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2 Febbraio 2020