sabato e domenica ore 20.50

Paola Ortolan è magistrato ed esperta di diritto di famiglia. Un magistrato che ha scelto, da ragazza, la piazza difficile di Caltanissetta, appena dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, nella schiera dei tanti giudici “ragazzini” che fecero svoltare la lotta alla mafia. Una donna che nonostante un lavoro complesso non ha rinunciato alla famiglia, e che ai problemi della famiglia ha scelto di dedicare il suo lavoro, appena le è stato possibile. Nel suo ufficio storie di violenza domestica, di separazioni dolorose, di bambini sofferenti e soli, di affidamenti incompiuti, di qualche ricongiungimento felice, di qualche adozione meravigliosa; storie di compagnia alle persone, oltrechè di inflessibile giudice che sta davanti al ”caso”; e poi il tomento di sbagliare, nel disegnare il destino di una ragazza, di un bambino; le difficoltà nel rapporto con culture lontanissime, che non ammettono diritti per le donne, per i minori ( i troppi casi come Hina, ricorderete, di seconde generazioni di stranieri). E ancora i tanti interrogativi nell’affrontare temi su cui la propria fede, la propria certezza morale, hanno risposte diverse da quelle delle leggi di stato, che comunque vanno applicate; il disagio di una professione esaltante, necessaria, di servizio, che spesso viene pregiudizialmente criticata; o usata a scopo di immagine o di carriera politica in alcune correnti della magistratura. Il racconto della Ortolan è un invito senza sconti e romanticherie ai giovani: perché è un gran bel mestiere, una vocazione avere La toga addosso, (edizioni Paoline) quella tagliata nella stoffa dal padre, diventata un habitus, una posizione morale, da testimone.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

8 Giugno 2019