sabato e domenica ore 20.50

Andrea Carandini, archeologo di fama internazionale, dal 2009 al 2012 presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, è attualmente presidente del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano): si batte da sempre per lo studio, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Fine umorismo, sapienza e passione rare, Carandini riconosce che il nostro tempo ha perso completamente le sue radici, non ha più tradizione, non ha più memoria, ma purtroppo dal nulla nasce il nulla. Il compito dell’archeologia e del fai è custodire la memoria, perché diventi conoscenza, opera per il presente. Una famiglia speciale, nipote del leggendario direttore del Corriere della Sera Albertini, parente lontano del conte Dracula e di Tolstoj, impegnato in politica, deluso da certa politica, capace dis seguire i sogni che, da bambino, gli aprivano il mondo della storia e dei suoi segreti: anche se l’archeologia è una scienza che cerca di svelare i misteri e le leggende, e da questo punto di vista potrebbe sembra poco poetica: Heinrich Schliemann scava alla ricerca di Troia cantata da Omero e la trova, “io più modestamente ho cercato la Roma di Romolo, e credo di averla trovata.”: i suoi scavi sul palatino confermano il mito, e cambiano gli schemi dei nostri libri di testo. “Guardando lo sfacelo della Roma moderna sembra di essere alla caduta dell’Impero, senza però la speranza del Cristianesimo. Roma si sta drammaticamente perdendo, e forse bisogna darla per persa per poter sperare in una rinascita”.

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30 Novembre 2019