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Raffaele Guariniello, il “magistrato rompiscatole”, un “topo di Cassazione”. Non si è fermato mai, in una carriera dedita alla giustizia, alla tutela del lavoro e della salute dei cittadini. Dalle schedature Fiat negli anni 70 ai clamorosi casi Eternit e il più recente processo per la strage della Thyssen, nonostante la prescrizione, nonostante i depistaggi, non si è mai fermato. Mai giustizialista, contrario alla custodia cautelare, mai invischiato con la politica, è convinto che abbiamo tutte le leggi necessarie, basta applicarle, e studiare tanto. E che anche senza condanne esemplari, solo far emergere quel che pare prassi abituale come reato sia un precedente per cambiare, per formare le coscienze.

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23 Febbraio 2020