sabato e domenica ore 20.50

Impossibile non conoscere Enrico Vanzina, sceneggiatore, fratello di Carlo e figlio di quello Steno che faceva ridere la gente raccontando, semplicemente, l’Italia, quella vera. Nel suo futuro si vedeva come scrittore, perché la regia del padre era inarrivabile, sebbene lo abbia seguito agli esordi come aiuto regista. Intraprende quindi la via dello sceneggiatore, a lui più congeniale, dando vita a più di 80 script con registi come Mario Monicelli e Dino e Marco Risi e a quello che oggi, nell’immaginario collettivo, è definito il suo capolavoro: Febbre da cavallo. Non vuole essere considerato un maestro, tantomeno re della commedia italiana, eppure una metafora si rende necessaria per definire non solo la sua figura, ma una famiglia che ha fatto del cinema una ragione di vita, per amore e soprattutto passione. Attraversando le fasi più importanti dell’evoluzione culturale italiana, ha narrato per anni gioie e dolori dell’italiano medio pur essendo egli stesso in primis l’esatto opposto del mondo commerciale che spesso racconta. Un volto, mille sfaccettature, e un universo cinematografico, ma soprattutto personale, da scoprire.

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5 Marzo 2018