don Pietro Sigurani

Roma, 15 novembre 2017. “Sono andato in giro per i ristoranti e ho detto ‘mi accogli 10 poveri?’. Uno mi ha detto subito sì e che l’avrebbe fatto gratis, e allora sono andato da un altro e gli ho chiesto la stessa cosa, e gli ho detto Clemente me lo fa gratis, tu quanto mi fai pagare? E pure lui ha detto ok”. Così il rettore della Basilica di Sant’Eustachio, don Pietro Sigurani, ai microfoni del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, ha raccontato della sfida lanciata ai ristoratori del centro di Roma vicino al Pantheon in occasione della Prima Giornata Mondiale dei Poveri voluta da Papa Francesco che si celebra domenica 19 novembre 2017. Nella zona dove don Pietro celebra la messa e svolge il suo compito di rettore, uno dei quartieri centrali della Capitale vicinissimo alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, dieci ristoranti offriranno domenica il pranzo gratis ai poveri.
“Diamo un piccolo contributo – ha spiegato Emilio, titolare di un ristorante – a questi signori che non se la passano bene. Noi facciamo degli ottimi fritti, con i carciofi, i fiori di zucca, le mozzarelline, poi sicuramente una bella amatriciana, dei salti in bocca che sono tipicamente romani con un po’ di patate e un po’ di cicoria, e il dolcetto glielo lasciamo scegliere a loro, quello che preferiscono”.
“Potranno ordinare alla carta quello che vogliono”, ha aggiunto un altro ristoratore, e “si siederanno dove vogliono senza nessun problema”.
“Domenica una decina di persona verranno a mangiare qui da noi”, ha proseguito un’altra ristoratrice, “sarà un piacere ospitarle in un’occasione così speciale”.
Don Pietro ogni giorno offre il pranzo ai poveri nella Basilica di Sant’Eustachio: “Dell’iniziativa tutti sono entusiasti ma ancora non gli ho dato il biglietto di invito altrimenti se lo perdono”. Ogni giorno, ha spiegato don Pietro, i ristoratori ma anche il salumiere e il fornaio “ci danno il pane, o quando mi serve il formaggio, la ricotta”.

“Quello che è importante – ha concluso don Pietro Sigurani – è che il povero possa sedersi a tavola e una volta ogni tanto possa dire ‘io voglio questo’ perché lui riceve sempre un pasto che noi stabiliamo e possiamo offrirgli. Dobbiamo fargli riscoprire la dignità, si siederanno a tavola con senatori e deputati”.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

16 Novembre 2017