Intervista del magistrato e scrittore nello speciale “Romanzo partigiano – Giancarlo De Cataldo racconta ‘Pertini il combattente’” 

In un’intervista di Tv2000 il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo parla del film ‘Pertini il combattente’ da lui diretto insieme a Graziano Diana e in uscita nelle sale cinematografiche il 15 marzo, De Cataldo afferma: “io non sapevo e non potevo immaginare che Pertini fosse così popolare e che ancora oggi nel nostro paese è radicato un piccolo culto di Pertini”. L’intervista a De Cataldo va in onda nello speciale “Romanzo partigiano: Giancarlo De Cataldo racconta Pertini il combattente'” a cura di Fabio Falzone, giovedì 15 marzo dalle ore 19.30.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

Il magistrato-scrittore, descrivendo la figura dell’ex presidente della Repubblica italiana lo paragona a Papa Francesco: “quando avevo venti anni mi presentai davanti alla Fontana di Trevi per assistere alla passeggiata trionfale di Pertini, eletto presidente della Repubblica, che sconvolse i piani della sicurezza andando a piedi da Fontana di Trevi (dove abitava, ndr.) al Quirinale, salutato da una folla e da un affetto crescente”. Un personaggio fuori dagli schemi, che a volte mette in crisi il cerimoniale. “Come Papa Francesco?” domanda Fabio Falzone. “ Come Papa Francesco ha un appeal diretto per chi non la pensa come lui, più che con l’apparato che lo circonda”.

Giancarlo De Cataldo a Effetto notte

In occasione dell’uscita del docufilm dedicato all’indimenticato presidente della Repubblica il magistrato, scrittore, sceneggiatore e oggi anche regista Giancarlo De Cataldo apre in esclusiva le porte della sua abitazione romana per raccontare il ‘suo’ Pertini, una storia di onestà e di coraggio fatta di episodi che tutti ricordano, come la mitica vittoria dell’Italia ai Mondiali del ’92, ma anche il terremoto e la tragedia del piccolo Alfredino Rampi. De Cataldo racconta anche tanti episodi del Pertini privato, dal rapporto con la moglie all’amicizia con Giovanni Paolo II, dall’incontro con don Riboldi all’amicizia, pur nella diversità di vedute politiche, con Emma Bonino. Un uomo tutto d’un pezzo coraggioso e forte, un ‘nonno d’Italia’, di cui tutti, personaggi pubblici e persone comuni, continuano, racconta De Cataldo, a sentire la mancanza: “Era un periodo durissimo per quella classe politica che invece si inventò questa figura luminosa e indiscutibile. Per Pertini onestà e coraggio erano indissolubili. Onestà per lui significava che quando era Presidente della Repubblica e un suo parente lo pregò di esoneralo dal servizio mettendogli una busta di gettoni del telefono in mano e i soldi per comprare le sigarette, gli scrisse dicendogli di andare a fare il militare. Il coraggio è quello delle scelte impopolari socialista, partigiano, condannato a morte nel profondo buio di un carcere mentre tutto il mondo sembra condannato ai campi di concentramento. Ma come non perdere la fede in quell’ora buia? come non perdere la speranza? Bene, lui non l’ha persa.”

14 Marzo 2018