Maurizio  Scarpari, docente illustre alla prestigiosa cattedra dell’università Ca Foscari di Venezia, è un appassionato cultore e studioso della lingua, della storia e del pensiero filosofico della Cina antica, della loro incidenza sul pensiero politico attuale. Intellettuale raffinato, libero di esprimere senza reticenze e soggezioni le sue conoscenze ed opinioni, ci aiuta a ragionare su come l’emergenza coronavirus incida sul tessuto non  solo economico, ma anche esistenziale della gente, quali reazioni susciti, con che spirito  – fatalista, religioso? – sia accolto e generi riflessione e cambiamenti di ragionamenti e di vita, per lasciarsi stupire dalla civiltà di un popolo che conosciamo solo superficialmente, che ci intimorisce, dalla cui gentilezza e solidarietà in questa drammatica contingenza possiamo imparare. Senza tralasciare lucide riflessioni sul 5G, sul memorandum per la Via della Seta, sulle proteste di Hong Kong. Perché l’amore a un popolo non significa condivisione di politiche e ideali di governo per noi irricevibili.

Sabato 7 marzo ore 20.50

Gloria Mari, una geologa, giornalista, teologa, nell’ordine che volete. Una consacrata, milanese, che ha scelto un ordine antichissimo nella Chiesa, l’Ordo Virginum, per mettersi a servizio di Dio e degli ultimi. Verginità è una parola desueta, che intimorisce e respinge, soprattutto i giovani. Può essere una scelta libera, secondo un’idea di libertà che è seguire il bene per sé. Se tutto quel che muove davvero la nostra vita nasce da un incontro, anche per Gloria, promettente ricercatrice, l’incontro che l’ha cambiata è con una donna, una suora che le è stata maestra e madre, suor Ancilla Beretta. Insieme hanno trovato e restaurato un’antica chiesetta, inserita in un borgo medievale alle porte di Milano, crocevia di strade di pellegrinaggi e presidiato da monasteri nel medioevo. Lì è nato Nocetum, un luogo di pace  che custodisce l’eredità del monachesimo, una comunità aperta all’accoglienza, all’educazione, soprattutto di mamme e bambin , un luogo bello, in una natura che ci ricorda che la terra come casa comune dev’essere nostra cura. Un luogo di preghiera, per essere di guardia alla frenesia della vita cittadina.

Domenica 8 marzo ore 20.30  

5 Marzo 2020