Aboubakar Soumahoro

Roma, 9 dicembre 2020. “La vicenda della regolarizzazione emerge da due richieste. Da una parte avevamo la richiesta – come è stato anticipato dalla ministra delle politiche agricole alle Camere – che vi era l’urgenza di soddisfare il bisogno di manodopera altrimenti avremmo ritrovato la verdura e la frutta a marcire nei campi, cioè carenza di manodopera. Dall’altra parte vi era la richiesta, che era la nostra. Ovvero: noi siamo in piena pandemia”. Lo ha detto Aboubakar Soumahoro, attivista sociale e sindacale della Lega dei braccianti, a ‘Benedetta economia’ in onda stasera alle 21.10 su Tv2000.
“Guardiamo – ha aggiunto Aboubakar Soumahoro nell’anticipazione di Tv2000 – ciò che stanno facendo i nostri medici, infermieri nei corridoi degli ospedali. Curano tutti: non chiedono reddito, provenienza, diversa appartenenza linguistica, curano tutti. Date un permesso di soggiorno per emergenza sanitaria a tutte e tutti convertibile per attività lavorativa. Ma presi dallo spirito dell’avidità e resi schiavi dalla politica della ricerca del consenso senza anima, si è scelto la prima ipotesi. Ovvero: dobbiamo salvare la verdura e la frutta. E poi in realtà nei campi non mancano le braccia mancano i diritti e la dignità dei lavoratori. Il risultato finale. Cosa è emerso: una regolarizzazione che nasce dalla premessa di salvare la verdura e la frutta. Su 607 mila domande e qualcosa, l’85% è stato rappresentato dal settore del lavoro domestico mentre il 15% dall’agricoltura. Vale a dire che non si è raggiunta neanche quella premessa. All’interno di questa filiera, dobbiamo tornare a mettere al centro un elemento molto semplice che è il seguente: la logica è quella della redditività o è quella di soddisfare i bisogni vitali delle persone?”.
Nella puntata di stasera di ‘Benedetta economia’ tra gli ospiti anche Luisanna Messeri, cuoca e scrittrice, Giorgio Calabrese, medico nutrizionista e Carlo Petrini, fondatore di Slow Food Italia.

9 Dicembre 2020