Dallo storico Teatro Carignano di Torino il reportage su una delle più sferzanti opere di Luigi Pirandello, ‘Il piacere dell’onestà’, diretta e interpretata da Valerio Binasco. Nonostante il perdurare della chiusura dei teatri dovuta all’emergenza sanitaria il Teatro e la creazione artistica non si arrestano e uno degli interpreti e registi più brillanti della scena italiana, nonché direttore artistico dello Stabile di Torino, ha deciso di riportare la verità che smaschera l’ipocrisia borghese nello stesso luogo dove fu rappresentata per la prima volta nel novembre del 1917. Un viaggio a porte chiuse nei segreti di un’opera che, allora come oggi, punta il dito contro la borghesia benpensante, operazione messa in piedi da un regista apparentemente lontano dalla poetica pirandelliana, che ha reinventato una delle più canoniche opere del drammaturgo siciliano.
Retroscena – I segreti del teatro, il programma di Michele Sciancalepore in onda venerdì 26 febbraio in seconda serata su TV2000.

Tenersi pronti per la riapertura dei teatri e con l’incontro con il pubblico è lo stimolo che spinge molte compagnie a provare, elaborare e intrecciare i fili di storie e personaggi che raccontano la vita e la condizione degli uomini. È quello che ha mosso il protagonista della puntata di Retroscena, il regista e attore Valerio Binasco, a incrociare per la prima volta sulla sua strada il drammaturgo Luigi Pirandello del quale ha adattato, diretto e interpretato (nel ruolo di uno dei protagonisti, Baldovino) Il piacere dell’onestà, la commedia in tre atti che veniva rappresentata per la prima volta nel novembre del 1917 al Teatro Carignano di Torino, luogo dove il regista l’ha riconsegnata e nel quale sperava di debuttare al più presto. La storia raccontata da Pirandello è quella di Angelo Baldovino, uomo dalla moralità accomodante, estromesso dalla società, che accetta di contrarre un matrimonio di facciata per salvaguardare la reputazione di due famiglie: sposerà infatti Agata, amante incinta del marchese Fabio Colli. Ma le cose non vanno come previsto perché inaspettatamente Baldovino decide di vivere veramente il suo ruolo di marito e di vendicarsi dell’ipocrisia borghese assaporando quel piacere dell’onestà che informa il titolo. Maschere e volti, autenticità e ruoli prestabiliti: ma come è avvenuto l’incontro tra Binasco e Pirandello, così apparentemente lontani tra loro dal punto di vista dell’approccio del testo e dei personaggi? “Mi sono avvicinato a Pirandello con diffidenza, ma ho finito per provare simpatia per lui” dice Binasco a Retroscena. “Da regista sentimentale, comprendo i suoi personaggi quando passano attraverso una febbre molto malsana. Ho sentito che c’era un cuore pulsante in loro, che nelle loro vicende c’era tutto ciò che in fondo la gente cerca: un gran bisogno di amore”.
In conclusionela “sand artist” Gabriella Compagnone.

25 Febbraio 2021