Retroscena si trasferisce nella splendida Siracusa per il 59° ciclo di rappresentazioni classiche nell’incomparabile cornice del Teatro Greco nel quale lo spettacolo continua da oltre 100 anni; una festa senza tempo capace di ridare vita all’arte del teatro antico attraverso lo sguardo di artisti contemporanei. L’Aiace di Sofocle, per la regia di Luca Micheletti, e la Fedra di Euripide diretta dallo scozzese Paul Curran, sono al centro del viaggio nella tragedia greca che, direttamente dall’anfiteatro di gran lunga più importante d’Europa, Michele Sciancalepore ci propone in occasione dell’ultima puntata della sedicesima stagione di Retroscena – i segreti del teatro in onda martedì 28 maggio ore 00.45 su Tv2000.

A inaugurare l’evento sono dunque le emozioni visive offerte dall’Aiace di Sofocle, riletto da Luca Micheletti, attore, regista e anche baritono tra i più apprezzati al mondo. Figlio d’arte da quattro generazioni, Micheletti riveste il doppio ruolo di regista e del protagonista Aiace, il guerriero più forte dopo Achille, che incarna la figura dell’eroe che, vittima di un tragico e beffardo destino, non accetta la vergogna di cui, sia pur inconsapevolmente, si è macchiato e non contempla una vita senza onore. Ad alternarsi sulle pietre del Teatro Greco di Siracusa un’altra tragedia della vergogna, quella di Fedra, vittima a sua volta di un amore incestuoso. È il regista scozzese Paul Curran a guidarci alla scoperta di quest’opera di Euripide, nella quale ha posto accenti di grande modernità che tuttavia non snaturano il classico originale. Personaggio mitologico della letteratura greca, Fedra è divenuta nei secoli il simbolo della passione amorosa femminile; il suo amore proibito e unidirezionale che si scatena per il figliastro Ippolito è una storia dominata da passioni e inganni e risuona oggi con sorprendente attualità mettendo in luce le preoccupazioni contemporanee per le ossessioni malsane: “L’intervento violento degli Dei su questi personaggi può essere paragonato ad altri poteri che oggi controllano la vita dell’essere umano, soprattutto dei giovani. Parlo del bombardamento di informazioni e pensieri che subiamo attraverso internet e cellulari. Sono queste le nuove divinità alle quali non riusciamo a sottrarci” racconta Paul Curran, commosso dalla calorosa accoglienza riservata dal pubblico per la sua Fedra.
A seguire, come ormai di consueto al termine della stagione, le nostre Gocce di Memoria, una selezione dei momenti più emozionanti, dei viaggi e degli incontri che abbiamo vissuto in questo anno di lavoro. E per finire la rubrica CheTeatroFa che, in quest’ultimo appuntamento stagionale, segnalerà gli eventi da non perdere nei principali festival estivi sparsi nella Penisola.

23 Maggio 2024