Un doposcuola o un centro per l’impiego, un laboratorio per i vestiti usati o un punto di ascolto: sono innumerevoli i modi in cui anche i giovani possono lasciare il segno nelle proprie comunità. È per premiare questa creatività nel sociale, anche delle nuove generazioni, che torna per la quinta volta il concorso «I feel Cud», promosso per il quinto anno dal Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Leggi la storia di questa settimana da Casoria
Dare un sostegno alle famiglie nel disagio e far sperimentare ai giovani la possibilità di incidere positivamente nel proprio territorio, anche in un quartiere segnato da numerose difficoltà. Grazie al contributo vinto l’anno scorso con «ifeelCUD» la parrocchia di Maria Santissima delle Grazie al Purgatorio di Casoria ha potuto dare stabilità al progetto «M’arricreo». «Quei soldi hanno fatto la differenza – dice il parroco, don Marcello Bello –: abbiamo coperto alcune spese per l’affitto e la sistemazione dei locali». Il progetto prevede un laboratorio per il recupero di oggetti o abiti e un bazar per la loro vendita. «Oggi il bazar, inaugurato a settembre, è operativo – aggiunge il sacerdote – e riesce a sostenersi grazie alle
vendite». È stato raggiunto, insomma, un obiettivo importante indicato come primario fin dall’inizio: «È un modo per far capire che le risorse vanno usate per progetti che funzionino – nota don Bello –. Non siamo
riusciti ancora a realizzare l’intero progetto iniziale, che necessitava di più soldi, ma le mete più preziose sono state raggiunte: i ragazzi hanno capito di poter fare qualcosa di prezioso per il loro quartiere e le famiglie.

30 Aprile 2015

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