A sessant’anni dalla scomparsa del celebre ‘scrittore di teatro’ Bertolt Brecht, Gabriele Lavia  dirige e interpreta per la prima volta nella sua lunga carriera:  ‘Vita di Galileo’ . A metà tra dramma e autobiografia lo spettacolo racconta la vita del celebre scienziato che con le sue rivoluzionarie intuizioni rischia di mettere a repentaglio gli equilibri teologici e sociali del suo tempo; uno spettacolo che interroga lo spettatore sui rapporti tra scienza e morale, individuo e collettività, libertà e responsabilità. Quid est veritas? Che cos’è la verità? E’ questa la domanda che Brecht pone e per cercare di trovare la risposta a questa interrogazione le telecamere di “Retroscena” sono arrivate a Firenze, sul palcoscenico del primo e più grande esempio di teatro all’italiana: “Il teatro della Pergola”.

Retroscena va in onda il lunedì e il martedì in seconda serata dopo il Rosario e la domenica alle 12.45. Qui uno degli ultimi maestri della scena contemporanea italiana, Gabriele Lavia ci ha accolto per assistere alle prove del suo ‘Vita di Galileo’, accompagnandoci nel dietro le quinte del suo processo creativo.  “L’essenza della verità”, spiega Lavia, “è la libertà. Non si può trovare la verità se non a costo, duro, difficile, doloroso, della libertà. La libertà non è fare quello che ci pare, è la limitatezza della conoscenza. Brecht è un politico e parla della verità della pòlis, dello stare al mondo insieme con gli altri. ”Come non tutto ciò che si trova in cielo ruota intorno alla Terra così non tutto ciò che si trova sulla Terra ruota intorno a noi: questo sembrano affermare con forza Bertolt Brecht e Gabriele Lavia.

30 Ottobre 2015

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