Massimiliano Cochi: fotoracconto dall’Iraq
1) Nove mesi nelle mani dell’isis.
“Sono stata rapita, stuprata, picchiata, minacciata. Sono stata venduta. Sono stata trattata come non si trattano neanche le bestie.
È successo a tante altre ragazze. Io sono forte e ne parlo. Ora voglio un fucile, voglio andare a combattere. Li voglio uccidere”.
2-3-4-5-6-7-8-9-10) Questi ragazzi perculeggiano l’isis.
Sono soldati volontari di una milizia cristiana. Studenti, commercianti, artigiani. Stanno a Bakofa, sulla piana di Ninive. Il villaggio è stato saccheggiato; il cimitero profanato, la chiesa di San Giorgio devastata. Loro hanno rimesso la campana sul campanile e tutti i giorni la suonano per far capire ai tagliagole che i cristiani da qui non se ne andranno.
11) Quest’uomo si chiama Abdullah Abbas. Era un agente immobiliare. Comprava e vendeva case e terreni tra la Siria e l’iraq. Ora compra donne.
Riscatta le ragazze yazide che l’isis vende come schiave del sesso. Ne ha liberate 163.
L’Isis gli da la caccia ma lui non ha paura.
22 Dicembre 2015