“Una colpa che faccio alla politica è proprio quella di nascondere la verità, di non avere il coraggio di dirla nella sua complessità. Anche dicendo che nessuno ha la verità in tasca, ma dicendo che ci sono problemi. Perché così crei l’illusione e dopo l’illusione ci può essere una grande delusione e quindi la ricerca del colpevole da impiccare sulla pubblica piazza”. Così l’ ex ministro del lavoro e delle politiche sociali del governo Monti, Elsa Fornero, è tornata sul tema caldo delle pensioni ospite della quarta puntata del programma di Tv2000 ‘Benedetta economia’, in onda domenica 19 novembre alle 19.  Il programma di Tv2000, condotto da Eugenia Scotti, cerca l’alternativa alla ‘economia dell’esclusione e dell’iniquità’ condannata da Papa Francesco nell’ esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’. Il programma è realizzato in collaborazione con la Scuola di Economia Civile e vede la partecipazione diretta dell’economista Luigino Bruni, tra i fondatori della Sec, che in studio si confronta con protagonisti dell’economia, del sindacato, della finanza. La Fornero, nel confronto con Luigino Bruni, ribadisce che “le politiche hanno funzionato, magari c’è anche stato un eccesso di generosità costruito sul debito. Perché essere buoni piace a tutti e fare le cose che apparentemente sono buone è molto popolare, ma ci sono dei costi nascosti che è difficile vedere. Il dibattito adesso è già da campagna elettorale e questo sembra una sequenza di promesse, ma non esiste in natura che tutte le promesse possano essere soddisfatte. Allora il politico deve fare una scala di priorità, guardare là dove i problemi sono più acuti e cercare di risolverli, non creandone altri in maniera sotterranea, come è stato per noi una gran parte delle politiche del passato che hanno lasciato purtroppo a noi un grandissimo debito pubblico. E il debito pubblico oltre certi limiti può anche implicare una colpa”. “Oggi in Italia la popolazione anziana italiana – conclude la Fornero – non è quel segmento di popolazione dove c’è povertà e rischio di povertà. Oggi sappiamo che le persone più a rischio di povertà sono le famiglie giovani con bambini piccoli e magari un disoccupato”.

17 Novembre 2017

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