Martedì 3 aprile, seconda serata – E’ Gabriele Lavia il protagonista di Retroscena, programma sul teatro in onda su Tv2000. Una full immersion con l’ultimo dei mattatori, uno dei pochi maestri ancora in piena attività, uno degli ultimi leoni della scena che racconta alle telecamere del programma di Michele Sciancalepore Il Padre di August Strindberg il suo nuovo, sconvolgente spettacolo. «In fondo in questo spettacolo ci sono tutti i miei spettacoli» confessa il regista. In un’intervista intima e intensa Gabriele Lavia mette a nudo il suo animo di uomo: «Se non avessi mia moglie non saprei stare al mondo» – confessa – e di padre: «Quando penso ai miei figli, io li amo e spero solo che siano felici».

Ne Il Padre Lavia è il capitano Adolf, un padre, appunto, il cui ruolo è messo in dubbio dalla moglie Laura, donna fredda e determinata interpretata da Federica Di Martino. L’uomo vivrà un calvario che lo porterà alla follia con la mente minata e rosa dal dubbio sulla sua paternità, raggirato e privato di ogni autorità e identità. In questa danza in una terra desolata Gabriele Lavia prende per mano lo spettatore portandolo tra le macerie dei rapporti familiari, nell’egoismo di chi considera i figli protesi di se stesso, nell’intimo strazio dell’uomo umiliato senza più ruolo e dignità.

Cosa resta del diritto alla vita privata quando si cade sotto la luce dei riflettori del sospetto? Cosa accade quando i pregiudizi e le paure conducono alla psicosi collettiva e alla crocefissione mediatica? A queste e ad altre domande Retroscena risponde nella seconda parte di puntata con l’aiuto di Angelo Maria Savelli e Giulio Maria Corso, rispettivamente regista e protagonista di “Il principio di Archimede” del drammaturgo spagnolo Josep Maria Miró.

La storia è quella di Jordi, giovane insegnante di nuoto accusato di aver dato un bacio ambiguo a un bambino timoroso di entrare in acqua. In un susseguirsi di scene prive di ordine cronologico lo spettacolo ci presenta i punti di vista dei quattro personaggi e la loro interpretazione dei fatti. Così il pubblico si immergerà in una potente riflessione sugli effetti sociali devastanti generati da una vicenda poco chiara, in un’epoca come la nostra dove le informazioni si susseguono più veloci della capacità degli individui di analizzarle.

In conclusione, come sempre, la sand artist Gabriella Compagnone con la sua emozionante creazione artistica sulla sabbia, e l’ appuntamento con la rubrica CheTeatroFa, la mappa degli appuntamenti e delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile meteo.

29 Marzo 2018

  •  
  • Montecitorio Selfie