Domenica ore 9.20

prof3puntataL’ora di religione è dunque particolare, speciale. Perchè ha a che fare con la gratuità. Non è solo uno scambio, come tutte le lezioni scolastiche, ma è anche un dono. Gratuità è un concetto difficile da spiegare oggi agli studenti adolescenti, forse perchè il mondo si è fatto più cinico e spietato, e la regola sembra essere il “non fare nulla per nulla”. E’ urgente allora scardinare questa trappola e fare breccia ricordando che poi le cose che il cuore desidera più fortemente sono i momenti e le esperienze di donazione totale, di gratuità intesa come azione che si compie senza riserve e senza secondi fini, ma solo per la gioia di dare senza ricevere nulla in cambio.

“La rosa è senza un perchè”, diceva Angelo Silesius e questo ci riporta al tema della bellezza: l’arte e la natura si rivelano quindi come due esperienze “senza motivo”, di pura gratuità. Un tramonto, una cascata, una statua, una poesia sono tutte realtà di fronte alle quali si prova meraviglia e si viene trafitti da una gioia improvvisa e misteriosa. A fianco della bellezza, la bontà: l’amore e l’amicizia, altre due esperienze fondate sulla gratuità. Basta solo l’ombra di un interesse, di una convenienza, ed ecco che svanisce la magia della relazione amorosa o amicale. La religione cristiana, basata sul sacrificio d’amore di un Dio che muore per gli uomini, ha nel suo cuore la stessa magia che scaturisce dalla gratuità. E l’ora di religione, così “debole” all’interno del sistema scolastico, è il allora momento in cui  forse la gratuità può sbocciare.

26 Ottobre 2015