Domenica ore 9.20

“Gli uomini, anche se devono morire, non sono fatti per morire ma per incominciare”. Così La Arendt riflette sulla condizione ultima dell’uomo, pur certa e irreversibile, che non è fatta per dimenticare ma per ricordare. I nostri “padri” ci donano un lascito, un “testamento”: un segno indelebile nel corso dei secoli, come il canto di un usignolo. Così John Keats, ne la sua Ode a un usignolo, in quella “notte breve” diventa testimone di un passato che si ripete, di una vita che non ha mai fine e quel dolce canto, udito da tutti, lo rende immortale. Noi siamo stati creati per la vita, e pe l’eternità. La nostra nostalgia dell’infinito , del per sempre ha questa cifra. E’ il tema portante di questo sesto appuntamento con Buongiorno Professore, svolto come sempre dal professor Giovanni Ricciardi, docente di greco e latino al Liceo Albertelli di Roma, in dialogo coi suoi studenti.

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12 Dicembre 2021