Domenica ore 9.20

Mistero: altra parola-chiave della religione e del cristianesimo in particolare.

I protagonisti della scena di Amistad che abbiamo visto in classe, pur non conoscendo l’inglese comprendono la bellezza e la verità (verità non in astratto, ma per la loro vita concreta) del messaggio contenuto nel testo biblico. Come diceva Soren Kierkegaard, la vita è una lettera d’amore da decifrare perchè scritta in una lingua straniera. Il mistero è come un arazzo rovesciato, di cui si intuisce la trama, anche se non nitidamente. Il mistero non è tutto buio, ma penombra, garanzia, secondo Pascal, della nostra libertà. Qui nella nostra vita quotidiamo, per ora, noi “vediamo come in uno specchio oscuro, poi vedremo faccia a faccia”, secondo la famosa immagine dell’inno alla carità di San Paolo. Il mistero affascina e fa emergere le domande. Leggendo una pagina del romanzo di E.E.Schmitt, Oscar e la dama in rosa, scopriamo che ci sono domande che “avvolgono un mistero”, dove la domanda sembra restare tale, perchè la risposta non la esaurisce. L’uomo è quindi esposto alle grandi domande, quelle inesauribili, è la lezione anche della sequenza del film “Il re leone” quando Simba, Timon e Pumba guardano le stelle e, come Leopardi e tutti i poeti del mondo, si interrogano. Le tre risposte che daranno saranno rispecchiano le tre dimensioni costituive dell’uomo: l’arte, la scienza, la religione. L’uomo è colui che con-sidera e che de-sidera.

24 Novembre 2015