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Scampia è forse il quartiere di Napoli più narrato a causa della schiacciante presenza della criminalità organizzata.

Ciro Corona, presidente e fondatore dell’Associazione (R)esistenza, offre un punto di vista alternativo, la prospettiva di una Scampia meno nota, ma allo stesso tempo presente, che fa resistenza da trent’anni alla camorra, che si muove attraverso cose concrete come l’attivismo e la solidarietà, e che si contrappone all’altro “sistema” come fossero due scuole di pensiero diverse. L’idea di resistenza di Ciro Corona dimostra già i frutti del cambiamento e per il suo impegno a favore del riscatto della periferia napoletana, nel 2013, è stato insignito del Premio Borsellino per la legalità e nel 2017 del Premio Società Civile e Cultura per la legalità.

Abbiamo così riascoltato le parole di Papa Francesco a Scampia del 21 marzo del 2015, in cui invita i napoletani a fare un percorso di speranza lontana dalla corruzione. In conclusione, abbiamo proposto l’omelia di Santa Marta di questa mattina.

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IN EVIDENZA

Camorra ladra di vite La mia salvezza, l’educazione
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VISITA PASTORALE A POMPEI E A NAPOLI

Sapersi rialzare

Papa: La vita a Napoli non è mai stata facile, però non è mai stata triste! È questa la vostra grande risorsa: la gioia, l’allegria. Il cammino quotidiano in questa città, con le sue difficoltà e i suoi disagi e talvolta le sue dure prove, produce una cultura di vita che aiuta sempre a rialzarsi dopo ogni caduta, e a fare in modo che il male non abbia mai l’ultima parola. Questa è una sfida bella: non lasciare mai che il male abbia l’ultima parola. È la speranza, lo sapete bene, questo grande patrimonio, questa “leva dell’anima”, tanto preziosa, ma anche esposta ad assalti e ruberie.

Lo sappiamo, chi prende volontariamente la via del male ruba un pezzo di speranza, guadagna qualcosina ma ruba speranza a sé stesso, agli altri, alla società. La via del male è una via che ruba sempre speranza, la ruba anche alla gente onesta e laboriosa, e anche alla buona fama della città, alla sua economia.

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Una vera educazione

Papa: Il percorso di speranza per i bambini – questi che sono qui e per tutti – è prima di tutto e l’educazione, ma una vera educazione, il percorso di educare per un futuro: questo previene e aiuta ad andare avanti. Il giudice ha detto una parola che io vorrei riprendere, una parola che si usa molto oggi, il giudice ha detto “corruzione”. Ma, ditemi, se noi chiudiamo la porta ai migranti, se noi togliamo il lavoro e la dignità alla gente, come si chiama questo? Si chiama corruzione e tutti noi abbiamo la possibilità di essere corrotti, nessuno di noi può dire: “io non sarò mai corrotto”. No! E’ una tentazione, è uno scivolare verso gli affari facili, verso la delinquenza, verso i reati, verso lo sfruttamento delle persone. Quanta corruzione c’è nel mondo! E’ una parola brutta, se ci pensiamo un po’. Perché una cosa corrotta è una cosa sporca! Se noi troviamo un animale morto che si sta corrompendo, che è “corrotto”, è brutto e puzza anche. La corruzione puzza! La società corrotta puzza! Un cristiano che lascia entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, puzza! …. Vi auguro di andare avanti nel cercare fonti di lavoro, perché tutti abbiano la dignità di portare il pane a casa, e di andare avanti nella pulizia della propria anima, nella pulizia della città, nella pulizia della società perché non ci sia quella puzza della corruzione!

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SANTA MARTA

Resistere a ciò che ci toglie la libertà

Papa: “Tornano sulla stessa domanda, sono incapaci di uscire da quel mondo chiuso, sono prigionieri delle idee. Hanno ricevuto la legge che era vita ma l’hanno ‘distillata’, l’hanno trasformata in ideologia e così girano, girano e sono incapaci di uscire e qualsiasi novità per loro è una minaccia”.

“E la Chiesa era una Chiesa in movimento, una Chiesa che andava oltre se stessa. Non era un gruppo chiuso di eletti, una Chiesa missionaria: anzi, l’equilibrio della Chiesa, per così dire, è proprio nella mobilità, nella fedeltà allo Spirito Santo. Qualcuno diceva che l’equilibrio della Chiesa assomiglia all’equilibrio della bicicletta: è ferma e va bene quando è in moto; se tu la lasci ferma, cade. Un esempio buono”.

“Sempre ci saranno resistenze allo Spirito Santo, sempre, sempre fino alla fine del mondo. Che il Signore ci dia la grazia di saper resistere a quello che dobbiamo resistere, quello che viene dal maligno, quello che ci toglie la libertà e sappiamo aprirci alle novità, ma soltanto quelle che vengono da Dio, con la forza dello Spirito Santo e ci dia la grazia di discernere i segni del tempo per prendere le decisioni che noi dovremo prendere in quel momento”.

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La fotogallery della puntata

24 Aprile 2018