dal lunedì al venerdì ore 17:30

Yvan Sagnet, arriva in Italia nel 2007 per studiare ingegneria con una borsa di studio al Politecnico di Torino. Per proseguire gli studi, nell’estate del 2011, va a Nardò, in Puglia, per lavorare come bracciante per la raccolta dei pomodori. Scopre così un sistema disumano e di sfruttamento dei lavoratori fondato sul caporalato. Propone un grande sciopero di denuncia che trova seguito nei media e poi in un processo penale che condanna di 11 persone. Da qui nasce la prima legge per l’abolizione del caporalato e l’Associazione No Cap, di cui Sagnet è presidente.

Sagnet continua la lotta alle ingiustizie che ancora esistono, ricordando l’ultimo episodio che ha visto coinvolto un suo amico Sacko Soumalia, il giovane originario del Mali ucciso pochi giorni fa nelle campagne di San Calogero, vicino Rosarno.

Il tema delle schiavitù di oggi è un tema più volte denunciato e condannato da Papa Francesco come nel videomessaggio ai partecipanti alla 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani del 26.10.2017 e nellomelia di Santa Marta del 19 maggio 2016 in cui definisce “vere sanguisughe” di chi approfitta della mancanza di lavoro per sfruttare la gente con contratti iniqui e in nero.

A commento delle attività del Papa di oggi, abbiamo ascoltato l’Omelia di Santa Marta tenutasi al mattino, in cui Bergoglio ha parlato dell’amore di Dio, un amore senza limiti.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

8 Giugno 2018