La loro vicenda è narrata in una lettera di s. Dionigi vescovo d’Alessandria († 265 ca.), inviata a Fabiano d’Antiochia e riportata poi dal vescovo storico Eusebio (265-340), nella sua “Storia Ecclesiastica”, in questa lettera, il vescovo Dionigi racconta le atrocità perpetrate contro i cristiani, nella persecuzione dell’imperatore Decio (200-251) in Alessandria d’Egitto.

La lettera narra che Giuliano cristiano e di ceto medio, denunciato dovette comparire davanti al giudice, durante la sopra citata persecuzione, nel 249 ca., ma essendo stato colpito dalla gotta ai piedi e non potendo stare in piedi, era stato trasportato da due servi, anch’essi cristiani.

Uno dei due apostatò subito, mentre l’altro di nome Cronione, ma soprannominato Euno, rimase fedele alla fede in Cristo e insieme a Giuliano rifiutarono di fare i prescritti riti agli dei pagani.

Condannati a morte, furono condotti attraverso la città, legati su cammelli, mentre venivano flagellati; giunti sul luogo del supplizio, davanti ad una grande folla, furono gettati in un immenso rogo e bruciati vivi.

27 Febbraio 2020