dal lunedì al venerdì ore 15.15

I BLOCCO: TUTORIAL
Cosmesi naturale: prodotti fai da te per illuminare la pelle
Il martedì di Siamo Noi è riservato alla cosmesi fai da te, dove si può imparare a utilizzare piante, fiori ed erbe per preparare creme, unguenti e tutto quello che serve per prenderci cura del nostro corpo e della nostra pelle senza utilizzare prodotti chimici che possono nuocere alla nostra salute. Ad accompagnarci in questa puntata ci sarà Maria di Francesco, medico estetico e naturopata.

RVM:
Guardistallo (Pisa), il Monastero Valserena
Le monache di Valserena appartengono all’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza, istituto monastico integralmente consacrato alla vita contemplativa. Ancora oggi il lavoro dei campi raccoglie le loro energie: le sorelle si dedicano alla semina dei campi a grano, alla cura degli ettari di bosco. Da più di 40 anni producono articoli di cosmesi e detergenti per uso personale semplici e di qualità, con una particolare attenzione alla natura e alle persone.

II BLOCCO: L’INTERVISTA
“Quella telefonata di Papa Francesco sostiene le nostre fatiche”
A Siamo Noi, ospite nello spazio dedicato alle interviste, Claudia Staniscia, mamma di Lucia e Chiara, ragazze con una disabilità grave. La sua è una storia di fede e, nonostante le difficoltà, Claudia esprime con gioia l’amore per la vita e per le sue figlie. Papa Francesco l’ha chiamata al telefono perché colpito dalla sua storia.

III BLOCCO: SPIRITUALITÀ E FEDE
La famiglia Beltrame Quattrocchi in cammino verso la santità
Nello spazio dedicato alla spiritualità di Siamo Noi una grande storia di fede: la vita dei Coniugi Beltrame Quattrocchi, beatificati il 21 ottobre del 2001 da Papa Giovanni Paolo II per avere vissuto il loro matrimonio come un cammino verso Dio. Ci soffermeremo sulla loro ultima figlia, Enrichetta Beltrame Quattrocchi, morta il 16 giugno 2012 perché proprio in questi giorni sarà aperto per lei il processo di beatificazione. In studio Padre Massimiliano Noviello, Superiore Convento Padri Cappuccini di Napoli, Postulatore delle Cause dei Santi; è vicepostulatore nella causa di canonizzazione dei beati Beltrame Quattrocchi e sarà il postulatore della causa di beatificazione della loro figlia Enrichetta, causa che si aprirà proprio in questi giorni, e Armando Andreoli, che ha conosciuto Enrichetta Beltrame Quattrocchi.

RVM:
Roma, casa Beltrame Quattrocchi di Rosario Sardella
Marco Demetrio De Luca, presidente della Conferenza Mondiale permanente delle culture religiose per l’umanità e la pace, ci mostra la casa dei coniugi Beltrame Quattrocchi nel quartiere del Viminale, dove visse anche Enrichetta. La casa era aperta a tutti, soprattutto ai devoti del TR.

POMERIGGIO: ATTUALITÀ
Morire di lavoro, dieci anni fa la strage della ThyssenKrupp
Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre di dieci anni fa, 7 operai rimasero uccisi nel rogo della fabbrica Thyssen Krupp di Torino. Furono investiti da una fuoriuscita di olio bollente in pressione che aveva preso fuoco. I loro nomi erano: Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino. Oggi li vogliamo ricordare con uno spazio attualità dedicato alla loro storia. A 10 anni da questo incidente, ne parlano in studio Antonio Boccuzzi, sopravvissuto al rogo della Thyssen, oggi parlamentare del Pd, Mimmo Calopresti, regista che sulla tragedia di questi uomini ha realizzato un film “la fabbrica dei tedeschi”, Sandro Simoncini, ingegnere e presidente di Sogeea, azienda specializzata nella sicurezza sui luoghi di lavoro che ci aiuterà a capire i nodi, le criticità della sicurezza sul lavoro nel nostro Paese.

RVM:
Intervista Rosina De Masi di Caterina Dall’Olio
Rosina De Masi è la mamma di Giuseppe, l’ultimo dei 7 operai della Thyssen a morire dopo 34 giorni di agonia. Giuseppe aveva solo 26 anni, il più giovane fra le vittime del rogo. La mamma Rosina ha seguito tutto il processo lungo 10 anni e non ha mai superato appieno i sensi di colpa: “Mio figlio lo diceva sempre: prima o poi lì dentro scoppierà tutto. E io dovevo farlo andare via, mio figlio odiava quel posto. Amava la vita, il cibo, i viaggi, ma della vita non aveva visto ancora niente”. Sulla tomba del figlio ha promesso che ce l’avrebbe messa tutta per avere giustizia e oggi definisce “inaccettabile il comportamento della Germania che lascia a piede libero i due assassini”. Ma la sua rabbia va anche contro chi “pensa solo al profitto e lo antepone alla vita umana, le morti sul lavoro sono tornate a crescere e le persone sono considerate solo numeri”.

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5 Dicembre 2017