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Umberto Pizzi è una leggenda, a Roma e non solo: nato come fotoreporter per la Fao, nei luoghi dell’infanzia ferita del terzo e quarto mondo, diventa il re delle immagini della Dolce Vita romana, che ha fatto sognare l’Italia degli anni60: i suoi ritratti di LIz Taylor, del bel Marcello sono storici. Il suo occhio si esercita sui potenti, dello spettacolo e poi della politica, ma il suo cuore è popolano e proletario. Così quando la politica è solo potere, e poi crasso potere, condito di volgarità e tracotanza, le sue fotografie diventano impietose, sarcastiche, grottesche, e rappresentano il campione dell’Italia peggiore. “Cafonal” per certo strapaese è un termine coniato per lui, che resta un animo semplice, legato alla sua famiglia e alla terra, con gli occhi azzurri stupiti come quelli di un bambino, e i suoi 80 anni sempre scattanti, a cogliere con sguardo sapiente le contraddizioni di chi ci governa, dagli scranni del Parlamento e dai salotti della tv.

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4 Marzo 2019