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Benedetto XVI ha guidato la Chiesa cattolica dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. Fine teologo, autore di moltissime pubblicazioni prima dell’ascesa al soglio di Pietro, anche da pontefice ha scritto diverse opere tra cui il Gesù di Nazareth in più volumi per mostrare al mondo la vera natura della fede cattolica che non è un elenco di proibizioni ma un rapporto di amicizia con il Dio che si è fatto uomo. Appena tre le encicliche che portano la sua firma: Deus caritas est del 2005, Spe salvi del 2007, Caritas in Veritate del 2009. Con un unico comun denominatore: l’amore e la speranza non sono qualcosa di astratto ma sono qualcuno, cioè Cristo. Tra i temi chiave del suo pontificato, la povertà, le giovani generazioni, l’annuncio della fede in risposta ad una società sempre più secolarizzata. Il suo ministero petrino sarà ricordato anche per la strenua lotta contro la pedofilia del clero, impegno ereditato da San Giovanni Paolo II. Di indole schiva e riservata, Benedetto XVI è stato un maestro indiscusso nel predicare in modo accessibile a tutti anche su tematiche complesse. Come il predecessore, ha visitato tanto paesi con i suoi viaggi internazionali, tra cui un indimenticabile pellegrinaggio in Terra Santa nel maggio 2009. Ratzinger divenne prete il 29 giugno 1951, docente a Bonn, Frisinga e Ratisbona e prese parte al Concilio Ecumenico Vaticano II in qualità di esperto. Nel 1977 è papa Paolo VI a volerlo arcivescovo di Monaco e a crearlo cardinale il 27 giugno. Diversi gli incarichi ricoperti da porporato: presidente della commissione per la preparazione del catechismo della Chiesa cattolica, prefetto della congregazione della dottrina della fede ed anche decano del collegio cardinalizio. Poi l’elezione al quarto scrutinio il 19 aprile 2005 che segue alla denuncia della sporcizia nella Chiesa nelle meditazioni per la via crucis dello stesso anno. Uomo di Chiesa sensibile alle istanze mediatiche, Ratzinger seppe rinnovare la comunicazione pontificia sbarcando anche sui social network con un profilo twitter. Da ricordare in particolare due motu proprio entrambi del 2007: uno sul ripristino della maggioranza dei due terzi per l’elezione del pontefice e l’altro sulla liberalizzazione della messa in latino. E sempre in latino Benedetto XVI, 265esimo papa della Chiesa cattolica, annunciò al mondo la sua rinuncia al ministero petrino l’undici febbraio 2013 al termine del concistoro appena celebrato per il voto su alcune cause di canonizzazione.
Servizio di Rita Salerno

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31 Dicembre 2022

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